Mak's File - Episodio 30.2023: L'AI & preventizione dei tumori, No ai contenuti generati da Chatbot, Linkedin Coach + un sacco di altre notizie.
Questa settimana newsletter uscita un filo in ritardo, ma ho preferito unire alcune notizie correlate piuttosto che separarle. Parlo ovviamente dei due studi svedesi sulla prevenzione dei tumori al seno, ancora in pre-trial ma molto promettenti.
Passiamo poi a fare una fotografia dei tempi e la presa di posizione di Medium, su cui sono curioso di sapere la tua e per il terzo approfondimento parliamo di Linkedin Coach.
Oltre a questo la Gragnuola di novità su AI & Dintorni (Nasa, Alibaba Chatbot in Opensource, Visualizzare la statistica...)
Benvenuto all'episodio 30 dei Mak's Filez. Ogni settimana, leggo decine di pagine di contenuti su Digital Transformation, Digital Marketing AI & dintorni e ve li ripropongo in questa newsletter.
Sono oltre 2000 parole, condividi il link coi tuoi amici che sono in spiaggia ad annoiarsi e non sanno cosa leggere. Stuzzicagli l'appetito del futuro!
Ai & Salute: AI a supporto delle decisioni + AWS HealthScribe
Metto insieme e commento tre notizie che sono sicuro interessare tutti.
Il cancro al seno è il tumore più comune tra le donne e rappresenta circa il 30% di tutti i nuovi casi di cancro nelle donne ogni anno. Se sei donna e hai più 40 anni, prenota una visita adesso.
Sono quindi felice di leggere che si sta procedendo a grandi passi verso la mitigazione di questa piaga.
Rilevamento del tumore al seno: Studio Svedese sul Lancet da l'OK al supporto delle AI alle decisioni mediche.
Recentemente è stato condotto uno studio svedese che ha rappresentato una vera e propria pietra miliare: questo studio, appena pubblicato su Lancet Oncology ha scoperto che l'uso dell'IA nello screening dei tumori mammografici può dimezzare il carico di lavoro dei radiologi senza rischiare di aumentare i risultati falsi positivi.
La conclusione generale è che lo screening mammografico supportato dall'IA ha portato a un tasso di rilevamento del cancro simile rispetto alla doppia lettura standard, con un carico di lavoro di lettura dello schermo sostanzialmente inferiore, indicando che l'uso dell'IA nello screening mammografico è sicuro.
Lo studio è molto promettente e si è deciso di proseguire: ci sarà un altro trial da 100.000 partecipanti arruolate dopo 2 anni di follow-up.
L'IA contribuisce ad aumentare la diagnosi del cancro al seno del 20%.
Sempre dalla Svezia un altro studio (non ho capito se hanno usato lo stesso campione) porta altre splendide notizie. Pubblicato sempre sul Lancet Oncology ( Mammography Screening with Artificial Intelligence trial (MASAI) riporta dati confortanti: le AI hanno una qualità di rilievo maggiore di circa il 20% in più rispetto ai dottori, con falsi positivi equivalenti.
Al contrario dello studio precedente ci sono tuttavia alcuni limiti nello studio:
- L'analisi è stata condotta in un unico centro ed è stata limitata a un tipo di mammografia e a un sistema di intelligenza artificiale: fattori tecnici influiscono sulle prestazioni del sistema di IA, ma sono meno importanti dell'esperienza dei radiologi che utilizzano il sistema.
- In questo studio, i radiologi avevano un'esperienza da moderata a elevata, il che significa che i risultati potrebbero non essere applicabili a radiologi meno esperti (in ogni caso è stato sempre chiesto il parere finale di un radiologo)
- Non sono state raccolte informazioni sulla razza e l'etnia delle donne.
Al netto di questi problemi la notizia è estremamente interessante. Se sei curioso sul campione, i numeri qui ci sono più informazioni breastcancer.org/research-news/ai-mammogram-reading.
AWS HealthScribe: trascrizione e molto altro
Amazon ha annunciato AWS HealthScribe, un nuovo servizio di AI generativa che crea automaticamente la documentazione clinica del paziente. La documentazione è un impegno particolarmente oneroso per gli operatori sanitari e infatti il più delle volte è scritta in poche righe, incomprensibili a noi comuni mortali (pun intended :-)
Oltre alla scrittura del documento, trascrizioni, parole e concetti chiave e persino riassunti dei colloqui medico-paziente. Meno tempo da dedicare a scrivere documenti vuol dire in linea teorica documentazione meglio scritta per il paziente.
Per questo motivo AWS ha investito molto nella creazione di applicazioni sanitarie alimentate dall'intelligenza artificiale e altre le novità potrebbero arrivare a breve.
Partner dell'operazione è la 3M Health Information Systems, grosso player a livello Mondiale il che vuol dire che potremmo vedere questa innovazione molto a breve anche in Italia.
Medium vieta i contenuti generati dalle AI sulla sua piattaforma.
Nell'ultimo mese ho visto un'alzata di scudi da parte di molti artisti digitali sulle immagini generate dalle AI, molte discussioni alcune utili e ponderate, altre molto meno, ma è chiaro il segnale: la tolleranza ai dataset di "origine dubbia" è molto varia tra le diverse categorie.
Questa settimana arriva la notizia che anche il portale di blogging Medium vieta i contenuti generati dall'intelligenza artificiale. Personalmente considero Medium un'ottima fonte di contenuti di qualità e la scelta mi sembra corretta.
Il direttore dei contenuti di Medium, Scott Lamb, ha dichiarato che la piattaforma è una "casa per la scrittura umana" e che, sebbene la scrittura assistita dall'IA sia consentita, il testo completamente generato dall'IA manca di saggezza umana ed è considerato inadatto.
Questa mossa segue altre piattaforme di contenuti, come Arstation e Stackoverflow, che hanno adottato misure per limitare o vietare i contenuti generati dall'intelligenza artificiale per mantenere la qualità e l'autenticità dei contenuti.
My two cents
Come dicevo sopra, comprendo molte delle ragioni degli artisti e comprendo anche le ragioni di Medium.
Accettare contenuti scritti dalle AI equivale ad aumentare il rumore di fondo, abbassare la qualità generale e sopratutto, in quest'epoca in cui i dati sono una miniera d'oro vuol dire avvelenare il pozzo da cui si vuole bere. Sciocco sotto tutti i punti di vista.
Se vogliamo allargare la discussione è probabile che ogni piattforma utilizzi qualche sistema di AI detection (anche se non funzionano) e lo integri nell'algoritmo di posizionamento. Google ha sempre detto che non discriminerà contenuti AI generated rispetto a quelli umani, ma ci crediamo veramente?
I risultati SERP di google sono già meno che perfetti: se inseriamo la logorrea dei vari GPT si rischia di compromettere tutto.
Detto questo giro la domanda a te, possessore di business e che ha letto che bisogna creare contenuti. Ha senso investire energie per creare tanti contenuti mediocri o forse è meglio focalizzarci in una strategia di inbound marketing a prova di futuro? Domanda retorica ovviamente.
Mi piacerebbe fare dei video a riguardo, magari parlando dell'eccellente "They ask you answer" di Marcus Sheridan (mio punto di riferimento per il content marketing), ti potrebbe interessare?
Linkedin ti aiuta a trovare lavoro con le AI
LinkedIn sta testando un nuovo strumento di intelligenza artificiale chiamato LinkedIn Coach, progettato per semplificare la ricerca di lavoro da entrambi i lati, Aziende e Persone.
Lo strumento nelle promesse aiuterà gli utenti a:
trovare le candidature migliori,offrire consigli per lo sviluppo delle competenze
aiutare a costruire reti professionali sulla piattaforma.
Le fughe di notizie proseguono e suggeriscono che LinkedIn stia cercando di migliorare l'esperienza degli utenti con l'intelligenza artificiale. Già qualche settimana fa hanno dato una bella stretta sui contenuti spammosi, abbracciando l'approccio EEAT.
My two cents
Linkedin, nel 2015 ha comprato Lynda.com per 1.5B$ che ai tempi era un portale di elearning. Secondo me non lo ha mai sfruttato a dovere.
LinkedIn Coach potrebbe cambiare tutto. In prima istanza i contenuti dei corsi potrebbero essere utili per nutrire i dataset, con un po' di data analysis si potrebbero anche capire quali sono gli argomenti più interessanti.
Poi LinkedIn Coach potrebbe scoprire quali siano le competenze che servano davvero per candidarsi in determinate posizioni e proporre nuovi corsi ("Ehi Manolo, hai fatto application per il ruolo di cacciatore di marmotte, i candidati che conoscono bene l'inglese hanno il 35% di essere assunti: studia qui *").
Non vedrei così improbabile la proposta di percorsi di carriere.
Questo ovviamente escludendo le applicazioni più immediate, come suggerimenti sul Cv, sulle competenze, o addirittura degli agenti intelligenti che fanno da mentori.
*= vediamo se qualcuno capisce la citazione :-)
Il prompt (o quasi)
Sebbene i modelli linguistici più recenti siano in grado di accettare contesti lunghi come input, si sa relativamente poco su come i modelli linguistici utilizzano i contesti più lunghi. In questo studio, pubblicato su ArXiv ( https://arxiv.org/abs/2307.03172 ) hanno analizzato le prestazioni dei modelli linguistici in due compiti che richiedono l'identificazione di informazioni rilevanti all'interno dei loro contesti di input: la risposta a domande su più documenti e il recupero di informazioni chiave.
Si è scoperto che le prestazioni sono spesso più elevate quando le informazioni rilevanti si trovano all'inizio o alla fine del contesto di input, mentre diminuiscono significativamente quando i modelli devono accedere a informazioni rilevanti nel mezzo di contesti lunghi.
Inoltre, le prestazioni diminuiscono sostanzialmente con l'allungarsi del contesto di input, anche per i modelli a contesto esplicitamente lungo. Di questo ce ne siamo accorti quando abbiamo dato in pasto dei libri.
Questa analisi consente di comprendere meglio il modo in cui i modelli linguistici utilizzano il contesto di input e fornisce nuovi protocolli di valutazione della qualità per i futuri modelli a contesto lungo.
Visualizzare la statistica
Ho fatto l'esame di statistica 25 anni fa, non posso dire di essere passato col massimo dei voti. Grazie al mio approccio al marketing molto "Data Driven" la statistica descrittiva non mai davvero smesso di utilizzarla. Discorso MOLTO diverso con la probabilità o l'inferenza statistica. Ho deciso di fare pace con loro e mi sono preso un po' di libri, e pure studiato su coursera.
L'approccio visivo oltre a quello delle formule di Seeing Theory (https://seeing-theory.brown.edu ) è però favoloso. Teoria ed esperienza fianco a fianco imprimono i concetto molto meglio.
Due nuovi Modelli Linguistici da Alibaba in Open Source
Alibaba lancia un modello di AI open-sourced per sfidare Llama 2 di Meta: Alibaba Cloud ha rilasciato due modelli di AI open-sourced: Qwen-7B e Qwen-7B-Chat, ciascuno con 7 miliardi di parametri, con l'obiettivo di sfidare Llama 2 di Meta.
La mossa segue l'analogo modello open-sourced di Meta e mira a competere con i modelli di IA di OpenAI e Google, riducendo potenzialmente il loro dominio sul mercato. I modelli di Alibaba Cloud sono liberamente accessibili ad accademici, ricercatori e istituzioni commerciali di tutto il mondo, con requisiti di licenza per le aziende con grandi basi di utenti.
Nasa, IBM e Hugging Face rilasciano modello Opensource con dati
IBM e NASA aprono il codice del più grande modello di AI geospaziale e lo rilasciano su Hugging Face. Questo modello è costruito a partire dai dati satellitari della NASA. Questa mossa mira ad accelerare le scoperte sul clima rendendo i dati delle scienze della Terra più accessibili al pubblico, con l'ovvia speranza di vedere miglioramenti. Il modello, già disponibile su Hugging Face, promette un grandi cose per compiti quali la mappatura delle inondazioni e delle zone colpite da incendi, il monitoraggio della deforestazione e dei gas serra.
Instagram vuole segnalare ben chiari i contenuti generati da AI
Uno degli approfondimenti è stato su Medium che vieta le Ai: mentre scrivevo i miei commenti leggo che anche Instagram starebbe sviluppando degli avvisi per identificare i contenuti generati dall'intelligenza artificiale sulla sua piattaforma. La funzione informerebbe gli utenti quando i contenuti sono stati "creati o modificati con l'IA".
Questa mossa arriva dopo l'impegno di Meta e di altri importanti attori dell'IA a sviluppare l'IA in modo responsabile e a combattere la disinformazione. Sebbene le specifiche del sistema di etichettatura automatica non siano chiare (LeCun ancora non ne ha parlato), in alcuni casi potrebbe apparire di ufficio su alcuni contenuti che sembrano "AI generated". Come sai Meta ha messo in open source molti deii propri modelli di IA, vediamo cosa farà con questo.
Newsletter bella pregna questa. condividila coi tuoi amici più tecnologici che sono in spiaggia a grattarsi la panza:
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