Vibe Coding: Cosa è, linee guida, suggerimenti

Vibe Coding: Quando il Codice si democratizza (con un grasso aiuto dalle AI).
C'è un nuovo termine nel lessico dei #techbro: vibe coding.
Ne parliamo un po' oggi: delle direzioni che sta prendendo e qualche considerazione. Spero che apprezziate anche il formato monografico che andrà ad affiancarsi al classico Mak's File.
Sommario
Il vibe coding è la sintesi della programmazione assistita da intelligenza artificiale. Non si tratta solo di usare GitHub Copilot o ChatGPT per scrivere funzioni in Python e creare uno spaghetti code: si tratta di abbandonarsi all’uso dell'AI, di lasciarsi guidare dal flusso.
Il termine Vibe rende molto l'idea di questa cosa: un po' come quando si suona con la chitarra o si usa un sequencer di musica: si inizia con note quasi a caso, e poi ci si lascia guidare dal groove. Molto jazz come cosa.
Solo che in questo caso lo si fa col codice e tu non sai nemmeno come programmare.
A coniare (o, almeno, a rendere popolare) il termine è stato Andrej Karpathy, ex OpenAI, ex Tesla, ora simbolo del coding del futuro.

Un'evangelista di questa nuova pratica è Peter Levels (levels.io), imprenditore seriale e creatore del videogame Fly.Pieter, interamente sviluppato con le AI.

Una figura che ha dato una grossa credibilità è John Carmack, creatore di Doom e Quake, genio della programmazione, che ha dato il supporto al progetto facendo da giudice al prossimo venturo 2025 Vibe Coding Game Jam.
Parlando di Carmack se non sapete che podcast ascoltare lasciatemi consigliare Storie di video games: in questa puntata si parla proprio di Carmak e del suo lavoro, questo è uno dei podcast che ascolto sempre.
Cos’è il Vibe Coding (e perché ne parlano tutti)
In parole semplici:
Vibe coding è creare software lasciandosi guidare dall’intelligenza artificiale, senza necessariamente sapere come scrivere codice.
L’obiettivo non è solo la produttività, ma la creatività esplorativa. Alcuni usano comandi vocali, altri prompt in linguaggio naturale, altri ancora mixano testo, immagini, gesture e tool come Cursor, Claude, Groq e Hugging Face per dare vita a giochi, app, esperimenti.
Non sorprende che una delle arene principali di questa rivoluzione sia quella del videogame indie, dove intere esperienze ludiche vengono create in pochi giorni da una persona sola, con il supporto dell’AI. Un esempio? Il già citato Flype, ma anche shooter in prima persona, giochi stile Bomberman, Catan, Vampire Survivors, racing games e molto altro, tutti nati da AI.
Avevamo bisogno di dramma? Eccolo servito
Il successo virale del vibe coding ha però diviso la community.
Da un lato, entusiasti che vedono nella pratica un modo per democratizzare la programmazione.
Dall’altro, sviluppatori esperti che accusano il fenomeno di banalizzare un mestiere che richiede anni di studio.
Tra gli scettici più vocali c’è Jonathan Blow, creatore di Braid, che sottolinea come generare codice non significhi creare giochi di qualità.
Peter Levels risponde con una bella metafora:
“Dire che il mio gioco vibe-coded è brutto è come vedere un bambino costruire un castello di sabbia e fargli le pulci con un regolamento edilizio.”
Chi ha ragione?
Se quando si parlava di bedroom music, foto digitale, video making col cellulare sono sempre stato un sostenitore (e in qualche caso anche partecipante della prima ondata)
In questo caso non posso abbracciare il vibe coding completamente finchè la questione dei dati utilizzati per il training non viene risolta.
Vibe Coding destinato a morire?
Moda passeggera oppure è qui per rimanere? Mia opinione: Magari cambierà il nome, probabilmente perderà le positive vibes ma il "vibecoding" sarà una costante nel nostro futuro.
Cosa mi fa prendere questa posizione?
- La storia
- Il bisogno di un passo avanti nel movimento No-code
Déjà-vu tecnologico: la fotografia digitale & la musica su Tracker
Mi vengono due momenti simili a questo: la fotografia digitale e la musica su tracker (ciao Cristian! :-) .
Passo indietro agli anni ‘90:
- I fotografi professionisti deridevano chi usava le prime macchine digitali: pochissimi pixel, poca qualità, zero competenza - se eri in grado di tenere in mano una macchina fotografica potevi fare foto semidecenti senza capire nulla di esposizione, pellicole e mille altre tecnicalità.
- Musicalmente invece si è passato dal dover essere in grado di suonare uno strumento o almeno possedere migliaia di euro di rack di synth ad avere un software da poche centinaia di Kb e caricarci dentro dei suoni: anche in questo caso tantissima musica pessima e ragazzini che si facevano le ossa: dita puntate e derisione generale verso i bedroom producers che non sapevano le scale e la teoria, ma che osavano produrre musica.
Passano una decina di anni e già a metà anni 2000
- Le macchine digitali hanno già una qualità mostruosa, nessuno si chiede più se ha senso utilizzarle o meno. Nessuno si chiede se un fotografo digitale è un fotografo o meno.
- I bedroom producers entrano in classifica, producono musica per le varie popstar che vengono ballate da milioni di persone. C'è ancora un po' di resistenza da parte di chi sa suonare uno strumento, ma i numeri parlano chiaro.
Il presente
- Chi usa le macchine analogiche è un curioso figuro che lo fa quasi sempre per vezzo o posizionamento, non comodità, ne tanto meno qualità
- Il termine bedroom producer è quasi sinonimo di persona che ha fatto la gavetta, di un amante della musica: ha preso a tutti gli effetti una connotazione positiza. I software digitali hanno appiattito il gap.
Il vibeCoding sarà quindi accettato tra una decina d'anni?
Credo che vedremo molti prodotti partire così e poi scalare con un team di esseri umani.
No Code Movement & Vibe Coding
il vibe coding secondo me andrà a mangiare / fondersi col movimento No code. Hanno lo stesso obiettivo e gli utilizzatori sono gli stessi.
Renderà però ancora più accessibile l'accesso al software rendendo possibile a chi è quasi a digiuno di programmazione di avere un MVP (minimal viable Option) da testare sul mercato
Il vibe coding non è (ancora) perfetto: anzi, diciamoci la verità tutto è attaccato con lo sputo al momento.
Ma è divertente, potente, e liberatorio. Come le prime demo musicali fatte in camera da letto col Fast tracker o Fruity Loops.
E se la storia insegna qualcosa, è che chi produce le demo oggi sarà un artista di successi di domani.
VibeCoding - Cosa succederà ora?
Molto probabilmente, queste cose:
- I programmatori bravi diventeranno ancora più importanti.
Il codice serio richiede ancora conoscenza, precisione, ottimizzazione... lo spaghetti code ha bisogno di persone che lo sistemino. - Ma il codice “casual” esploderà.
Milioni di script, giochi, mini-app scritte da non-sviluppatori, che personalizzano il mondo a misura delle proprie esigenze. - Necessità di sviluppare altre competenze a supporto.
Product design. Sicurezza. Capacita di prompt. Pensiero sistemico. Visione. Il problema si sposterà: non sul codice, ma su cos'altro serve. - lo separo ma fa parte del punto 1 e 3: Cybersicurezza.
Se una webapp sviluppata da un professionista è a rischio di essere bucata, prova a immaginare che disastro è una fatta dal primo pistola che nemmeno sa cosa sia un database.
Un piccolo esempio pratico
Mentre scrivevo questo articolo ho trovato questo plugin per wordpress che una volta installato permette di estendere le funzionalità degli altri plugin.
- prima da uno scan dei vari punti in cui il plugin possono essere estesi.
- A quel punto usa le AI per sviluppare codice ad hoc.
La serendipità mi è sembrata così incredibile che ho deciso di postare il link del video, ma stai sicuro che ne parlo ancor di sicuro.
Lo trovi qui: https://github.com/WP-Autoplugin/wp-autoplugin
Come dicevo nell'incipit questo post è un esperimento di contenuti monografici, più brevi delle solite raccolte: mi toglie molto meno tempo e mi consuma meno energie. Come al solito qui sotto c'è il bottone col pollicione. Smasshalo per favore.
Questa settimana Ghost.org è in beta nel fediverse. Quindi tra un po' potrete commentare sui vari social federati.
10 regole per fare Vibe Coding
Mano mano che si procede sto recuperando un po' di trick (da newsletter e Reddit)
Pensa come un Project Manager, non come una Scimmia dei Prompt
1. Prima di tutto, scrivi un vero Product Requirements Document.
• Descrivi cosa stai costruendo, perché lo stai facendo e con quali strumenti (Supabase, Vercel, GitHub, ecc.).
• Tienilo nella root del progetto, chiamalo product.md
o instructions.md
. Riferisciti spesso a quel file.
• L’AI perde contesto in fretta — quel documento è la tua bussola.
2. Aggiungi un manuale di deploy. Ieri.
Documenta esattamente come rilasciare il progetto:
• Quale branch, quali variabili d’ambiente, su quale server, dove sono nascosti i "cadaveri".
Lo dimenticherai. Cursor lo dimenticherà. Questo file ti salva alle 2 di notte.
3. Git o muori provandoci.
Cursor romperà qualcosa di critico.
• Usa il version control.
• Crea changelog locali per ogni cartella (frontend/backend).
• Risparmi token e dai all’AI delle briciole da seguire.
4. Chat brevi > Chat intelligenti
Non accumulare una chat da 400 messaggi su Cursor. Apri una nuova per ogni issue.
• Mantieni il contesto piccolo, mirato, aggressivo.
• Di’ sempre: “Sistema solo X. Non toccare nient’altro.”
• L’AI è intelligente, ma resta un bambino con un paio di forbici.
5. Non scrivere codice prima di aver definito lo scope
La tua AI funziona meglio se pianifichi prima.
• Scrivi l’intero flusso della feature in GPT/Claude.
• Chiedi suggerimenti.
• Scegli un approccio.
• Poi vai su Cursor. Cursor non è per il brainstorming. Cursor è per eseguire.
6. Pulisci casa una volta a settimana
Fai una pulizia del codice settimanale.
• Elimina i file temporanei.
• Riorganizza la struttura delle cartelle.
• L’AI rende meglio in ambienti puliti. Anche tu.
7. Non chiedere a Cursor di costruire tutto
Non è il tuo stagista. È uno strumento. Usalo per:
• Stub di UI
• Blocchi di logica piccoli
• Refactor controllati
Chiedere un’intera app in una volta è come chiedere a un frullatore di cucinarti la cena.
8. Chiedi prima di correggere
Quando fai debug:
• Chiedi al modello di investigare.
• Poi di proporre più soluzioni.
• Poi scegli quella giusta.
Solo dopo chiedigli di implementare. Questo ti salva da ore di loop infernali.
9. Il debito tecnico cresce alla velocità dell’AI
MVP velocissimo, ma il casino cresce più in fretta di te.
• Mantieni pulita l’architettura.
• Fai una pausa ogni pochi sprint per refactorare.
• Puoi scrivere codice “a vibe”, ma non puoi scalare spaghetti.
10. Il tuo lavoro è guidare la macchina
Cursor non sta “programmando per te”. È il copilota. Tu sei ancora il capitano.
• Usa .cursorrules
per definire le regole del progetto.
• Usa checkpoint con Git.
• Usa il cervello per pensare il sistema, non solo le righe di codice.
Update History
- 12 Maggio 2025 - aggiunto 10 regole per fare Vibe Coding
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