Mak's File - Episodio 59: Speciale Cina

Che la Repubblica Popolare Cinese non fosse più solo il fornitore di manodopera a basso costo per il resto del mondo era ormai evidente.
Negli ultimi anni, tuttavia, si è acuita la distanza tra le visioni delle potenze egemoni. La Cina ha intrapreso la strada di diventare un'alternativa concreta in settori che davamo per scontati: sistemi operativi, calcolo avanzato, intelligenza artificiale open source, produzione di energia rinnovabile e molto altro.
Vediamo insieme.
Disclaimer: sono stato pagato milioni di Sino-dollari per scrivere questo /s
Disclaimer 2 (questa volta più serio): Come ogni notizia, anche queste potrebbero rivelarsi solo propaganda. Non leggendo il mandarino, non ho potuto nemmeno controllare le fonti e quindi mi sono dovuto affidare a traduzioni, senza sapere quanto queste siano vicine alla narrazione di governo. Non è mia intenzione glorificare nessuno. Ho fiducia che la comunità intorno a questa newsletter sia molto più intelligente della media e sia in grado di leggere le cose cum grano salis.
La Cina lancia un supercomputer orbitale da 2.800 satelliti
Il 14 maggio 2025 sono partiti i primi 12 satelliti dei prossimi 2.800 nodi interconnessi nello spazio.
Il nome del progetto strizza l'occhio a un libro cinese che tanto ha avuto successo: Three-Body Computing Constellation.
Le ambizioni sono altrettanto grandi: la Cina vuole costruire il più grande supercomputer AI mai esistito. Nel vuoto orbitale.
Scritta così sembra il riassunto di un film di sci-fi. È invece realtà ed è il primo articolo di questo speciale Cina, quello che mi ha convinto a scrivere dei Mak's File su una nazione.
Cosa stanno lanciando in orbita
Ogni satellite è una scheda madre spaziale:
- chip AI di ultima generazione
- comunicazione laser a 100 Gbps
- 30 TB di storage
Il tutto alimentato a energia solare, raffreddato dal vuoto.
Una rete distribuita a bassa latenza. In orbita nello spazio.
A pieno regime, la costellazione punta a 1.000 POPS (peta operations per second). Per ora, i primi dodici fanno già girare 5 POPS.
A cosa serve?
Nei piani, questa infrastruttura è pensata per:
- simulare il clima e prevedere uragani con mesi d’anticipo
- rilevare terremoti usando differenziali orbitali
- generare modelli 3D in tempo reale delle città
- osservare il sole, i raggi gamma, gli eventi cosmici
- far girare modelli di AI su larga scala, in parallelo
- E ça va sans dire, sorvegliare :-)
Perché nello spazio?
I supercomputer terrestri hanno limiti:
- consumano troppa energia
- scaldano troppo
- occupano spazio fisico
- sono vulnerabili (attacchi, disastri, geopolitica)
Se gli scienziati di OpenAI hanno quindi deciso di aprire il prossimo datacenter in Arabia (perché fa freschino e i server hanno bisogno di poca acqua), la Cina gioca sempre sul lungo periodo. Una costellazione di computer nello spazio:
- Non consuma corrente dalla rete.
- Resta operativa anche se attaccata.
- E – dicono – può aggiornarsi via drone autonomo.
Sovranità digitale in orbita
La Cina è il primo Paese a dichiarare sovranità computazionale nello spazio.
Chi controlla l’informazione, controlla il mondo.
Chi la elabora prima degli altri, la controlla due volte.
Reazioni internazionali
USA, UE e India ovviamente non stanno fermi e stanno accelerando programmi simili: NASA e SpaceX ragionano su ibridi integrati con Starlink.
Senza una governance spaziale condivisa, questa corsa rischia di diventare la nuova AI arms race.
Con meno regole e più satelliti che spiano sopra le nostre teste. Cosa potrà mai andare storto?
Impatto ambientale
Fatemi tornare ancora sulla questione ambientale: i data center tradizionali consumano fino al 3% dell’elettricità globale.
Questa rete spaziale è alimentata dal sole. Non ha condizionatori.
Anni fa leggevo dell'idea di creare dei datacenter in zone fredde o comunque utilizzarli per scaldare l'acqua di uso comune. Mi sembrava una cosa molto saggia e infatti non so che seguito abbia avuto.
Torniamo a Three-Body Computing Constellation dopo il 2030
Entro fine decennio programmano di lanciare e attivare 2.800 satelliti.
Parte delle risorse sarà accessibile anche da enti pubblici, università e imprese.
La Cina propone anche un consorzio internazionale per la gestione etica dei dati.
Un’idea che sa di apertura, ma adesso che le chiavi in tasca non le abbiamo noi sembra molto meno aperta...
Huawei rompe l’equilibrio storico del personal computing.

Te ne avevo già parlato a novembre 2024: la Cina ha deciso di liberarsi dal giogo dei sistemi operativi stranieri. Huawei ha presentato il suo HarmonyOS e ora, a sei mesi di distanza, punta a scardinare anche il duopolio statunitense.
Da decenni il mondo del Personal Computing si muove lungo tre direttrici:
- da un lato, il cosiddetto Wintel (Intel + Windows), che ha reso possibile un ecosistema aperto ma comunque dominato da standard americani;
- dall’altro, il modello chiuso e integrato di Apple, dove hardware e software viaggiano insieme sotto un unico controllo. Per una decina d’anni Apple ha anche utilizzato chip x86, ora usa la serie M;
- in alternativa, una distro Linux – su questo sono totalmente ignorante, meglio tacere e fare più bella figura.
Nuova CPU e Nuovo OS
Huawei rilascia una CPU proprietaria (Kirin X90) e un sistema operativo nativo (HarmonyOS) pensati per eliminare ogni dipendenza esterna.
Prodotto dalla HiSilicon (controllata al 100% da Huawei), il Kirin X90 sembrerebbe basato su processo a 5 nanometri, quindi al limite della tecnologia attuale – anche se la cautela resta d'obbligo. Non è ancora chiaro se sia stato sviluppato interamente da Huawei, oppure se si tratti di una versione custom prodotta dalla taiwanese TSMC (ah, l'ironia!).
A livello di performance, il Kirin X90 si posiziona tra l’M1 e l’M2 di Apple, risultando comparabile agli Intel i7.
Dal mobile ai desktop: qualche numero
Nel 2023 HarmonyOS copriva solo l’8% del mercato smartphone in Cina.
Ma nel quarto trimestre del 2024 è salito al 19%, superando iOS (17%) e avvicinandosi ad Android (64%). La strada è ancora lunga, ma alcuni analisti iniziano a considerare possibile il sorpasso.
Questa crescita offre a Huawei una leva per puntare al mercato desktop, dove oggi il quadro è ancora molto sbilanciato:
- Windows: 80,18%
- macOS: 1,21%
Huawei propone una piattaforma con vantaggi sia tecnici che estetici: interfaccia più pulita, una lezione ben appresa da Mac sulla distribuzione delle app, la possibilità di partire da zero senza sistemi legacy, e – ovviamente – l’integrazione nativa delle funzioni AI.
Non basterà a scalfire Windows, almeno nel breve. Ma superare macOS sembra realistico. E se consideriamo che il governo cinese spingerà per adottare un prodotto autarchico, il sorpasso sui nuovi desktop non pare più così improbabile.
My Two Cents
Huawei sta ricostruendo pezzo per pezzo l’intera catena del valore: ogni restrizione imposta dal mercato USA ha accelerato il distacco da tecnologie critiche.
Ogni divieto si è trasformato in un incentivo a sostituire interi blocchi della filiera produttiva.
Quando si dice che nelle guerre perdono tutti: ecco un esempio concreto. Mondo frammentato, mondo che non comunica.
La svolta verde della Cina?

Panelli solari su Pannelli solari.

93 GW in un mese. Nel solo mese di maggio 2025, la Cina ha installato 93 gigawatt di pannelli solari.
Se questa cifra non ti dice nulla, vuol dire quasi 100 pannelli ogni secondo, secondo l’analisi di Lauri Myllyvirta, senior fellow presso l’Asia Society Policy Institute.
Ma non finisce qui: 26 gigawatt di eolico sono stati aggiunti nello stesso mese — l’equivalente di circa 5.300 turbine.
Myllyvirta ha fatto i conti: solo gli impianti installati a maggio potrebbero produrre elettricità pari al fabbisogno di un intero Paese come Polonia, Svezia o Emirati Arabi Uniti.
Per fare un confronto: la Germania – quarto Paese al mondo per capacità solare installata – ha impiegato decenni per arrivare a questa cifra. La Cina l’ha fatto in un mese.
Fonte: Guardian
Wild China: I parchi nazionali in Cina sono una realtà.
Quattro anni fa, la Cina ha inaugurato il suo primo parco nazionale. Oggi sono già cinque, coprono circa 230.000 km² e mettono sotto tutela statale quasi il 30% delle aree cruciali per la fauna selvatica, e da sole sono più del doppio dello spazio dei parchi nazionali statunitensi.
Il piano è ambizioso: 49 parchi nazionali entro il 2035, su una superficie di oltre 1,1 milioni di km².
Le priorità dichiarate?
- Connessioni ecologiche tra habitat – Ricordo un documentario (Santo Piero Angela!) in cui si parlava di come le foreste di bamboo morissero ciclicamente quasi tutte insieme in una zona, mettendo in pericolo il panda, che non aveva possibilità di migrare a causa di queste "isole".
- Protezione anche di altre specie simboliche come tigri e leopardi delle nevi.
- Diritti delle comunità indigene (lasciamolo così, non indaghiamo).
Fonte: National Geographic
Infrastrutture moderne e ben funzionanti
È ormai evidente che l’infrastruttura cinese non è solo recente, è anche imponente e funziona alla meraviglia. Probabile che uscirà qualcosa nel futuro. Ti lascio due dati.
Trasporti ad Alta Velocità (HSR)
- 44.000+ km (2025) — la più lunga al mondo, pari a oltre il doppio di tutta l’Europa messa insieme.
- Treni a 350 km/h su tratte come Pechino–Shanghai e Pechino–Guangzhou.
- Connettività capillare: collega più dell’80% delle città con oltre 1 milione di abitanti.
Ponte Hong Kong–Zhuhai–Macao
- 55 km, il ponte marittimo più lungo del mondo.
- Include ponti, tunnel e isole artificiali, costruito in area soggetta a tifoni e terremoti.
Aeroporto di Pechino Daxing (PKX)
- Aperto nel 2019, progettato da Zaha Hadid.
- Soprannominato “la stella marina” per la forma a cinque braccia.
- Capacità: 100 milioni di passeggeri/anno una volta completato.
- Costruito in meno di 5 anni.
Auto elettriche
Le auto elettriche cinesi non sono solo economiche: sono veloci, funzionali, esteticamente convincenti. Il mercato interno ultra-competitivo ha forgiato un’ossessione per il miglioramento continuo e una disciplina feroce sui costi.
I costruttori europei stanno per essere colpiti come da una martellata come mai prima.
Non è certo il mio campo di competenza quindi lascio aperto il discorso. Se qualcuno vuole dire la sua, clicchi reply sulla mail o usi il Sistema Federato di commenti.
AI
Gli Stati Uniti guidano ancora il fronte dei laboratori pionieri nel campo dell’intelligenza artificiale (e infatti la maggior parte dei contenuti #AI nella newsletter riguarda aziende statunitensi).
Ma la Cina sta scegliendo una strada diversa: verticale, specifica, integrata.
Dei robotaxi a Wuhan, già operativi, ne ho parlato nel primo speciale dedicato alle auto a guida autonoma.
Dataset sanitari con miliardi di record per addestrare AI mediche.
Un insegnante virtuale AI da 200 milioni l’anno che sta performando benissimo nei test.
DeepSeek prima e Qwen3 poi hanno cambiato le regole del gioco delle AI "open weight" – in entrambi i casi obbligando gli USA a correre sullo sviluppo di Agentic AI e modelli open davvero potenti.
Esiste ancora il limite strutturale della carenza di chip, e questo sarà ancora un ostacolo enorme nel medio periodo, ma vediamo che la Cina sta scegliendo la strada della verticalizzazione per ovviare a questo.
Passo avanti nella Fusione Nucleare?
Nei progetti di fusione come ITER (International Thermonuclear Experimental Reactor), si usano acciai criogenici come 316LN o JK2LB.
Funzionano bene alle temperature dell’elio liquido, ma hanno un limite: la resistenza meccanica.
Risultato? Il campo magnetico di ITER si ferma a 11,8 tesla, e per compensare serve un impianto enorme e costosissimo.
I ricercatori cinesi hanno sviluppato un nuovo materiale: CHSN01 – China High-Strength, Low-Temperature Steel No. 1.
Secondo le promesse:
- Regge campi magnetici fino a 20 tesla
- Sopporta 1,3 GPa di stress elettromagnetico
- Si allunga del 30% prima di rompersi
- Mantiene queste prestazioni anche dopo 60.000 cicli di accensione/spegnimento – l’intera vita operativa del reattore cinese BEST (Burning-Plasma Experimental Superconducting Tokamak)
Un acciaio così resistente, flessibile e longevo non serve solo alla fusione.
Può rivoluzionare anche:
- Risonanza magnetica (MRI)
- Acceleratori di particelle
- Treni Maglev
- Raffreddamento per il quantum computing
Curiosità: perché Le autostrade cinesi sono sempre mal allineate su Google Earth ?

Ok, ti ho riempito la testa di tante informazioni tecnologiche. Chiudiamo con una piccola curiosità.
In Cina, le mappe non usano lo standard globale WGS-84 (quello usato da GPS e Google Maps), ma un sistema alternativo chiamato GCJ-02. Fin qui tutto bene, se non fosse per un dettaglio sostanziale:
GCJ-02 include un algoritmo di offuscamento che introduce errori intenzionali nelle coordinate geografiche, spostandole da 50 fino a 500 metri.
Il risultato è che le strade e gli edifici visti da satellite non combaciano con le mappe.
La giustificazione ufficiale è quella classica: “motivi di sicurezza nazionale”. Ma cosa significa, esattamente?
Il punto non è tanto proteggere bunker segreti da occhi esterni – anche perché molti matematici dilettanti sono riusciti a decifrare l’algoritmo, quindi figuriamoci le intelligence militari.
Il vero effetto è un altro: rendere Google Maps praticamente inutilizzabile sul territorio cinese.
Google potrebbe ovviamente “correggere” le mappe, ma c’è un ostacolo più serio del disallineamento stesso: vedere il proprio personale arrestato per spionaggio.
Viene da sé che in Cina Google Maps non viene utilizzato in quanto inaffidabile, e che quindi gli abitanti utilizzano strumenti più allineati.
Per accedere all’algoritmo corretto, le agenzie cartografiche cinesi devono pagare una licenza e ovviamente sottostare alle regole.
Tiktok riposizione il termine #BookTok e crea una mini-guida per autori

La faccenda dei #booktook accende in me un conflitto: per quanto ami leggere e parlare di libri (sul mio canale CocooaVideo ho iniziato a fare review prima che fosse di moda) la paura che diventi una moda attraente per i soliti avvoltoi che arrivano e banchettano, villificando la lettura mi infastidisce.
Tik tok capisce questo e fa un interessante reframe della parola "bookTook" consegnandolo agli autori di libri. Produce una guida per gli autori che vogliono iniziare. Ci sono vari consigli base, ma interessanti
Come iniziare
foto del profilo, username, bio, link a social e sito web.
Come creare contenuti interessanti
qualità video, formati, sonoro, sottotitoli, avere un piano editoriale, usare i tools che Tiktok offre, partecipa alla community
Di cosa parlare?
Questa è la parte più interessante dato che nel 90% dei casi quando faccio consulenza la faccenda dei contenuti è la scusa migliore per non produrre contenuti.
Te li ripropongo qui.
Presentati:
L'autenticità è un aspetto unico della community di TikTok, quindi è importante creare una connessione umana attraverso i tuoi contenuti. Presentati in video, così gli spettatori possono conoscere la mente dietro il tuo progetto! Se non ti senti a tuo agio davanti alla videocamera, nessun problema. Esistono molti altri formati video autentici che possono adattarsi al tuo stile.
Una Giornata Tipo:
La tua giornata media come autore/autrice cambia continuamente. Questo ti offre una buona occasione per sperimentare i video in stile “Una giornata nella vita”. Riprendi momenti della tua giornata, dalla prima tazza di caffè fino all’ultima spunta sulla to-do list. Usa la funzione voice-over per aggiungere contesto.
Mostra il tuo processo o le tue ispirazioni:
I contenuti dietro le quinte sono coinvolgenti e stimolanti — mostra al tuo pubblico come lavori, da dove prendi ispirazione o racconta aneddoti personali legati al tuo modo di scrivere.
Condividi la tua esperienza:
Pensa al miglior consiglio che hai ricevuto o imparato e condividilo. Quando registri, immagina di parlare al tuo “te” del passato. Questo approccio ti aiuterà a creare un messaggio naturale e autentico, che risuonerà con chi ti segue.
Insegna qualcosa attraverso una storia:
La connessione umana che nasce dal racconto ha il potere di ispirare, soprattutto quando c'è una lezione da imparare. Se ti senti a tuo agio nel condividere un’esperienza significativa della tua vita, sfrutta questa opportunità per creare un legame più profondo con il pubblico.
Consiglia delle letture:
La community di BookTok è sempre alla ricerca del prossimo libro da leggere. Approfittane per parlare anche dei libri che stai leggendo o che hai amato. Puoi farlo in tanti modi: “I miei preferiti per l’estate”, oppure “Libri che vorrei rileggere”.
Video di unboxing o packaging:
Hai una copia fisica del tuo ultimo libro? Hai pubblicato una nuova edizione con una copertina diversa? Condividi l’esperienza dell’unboxing con la tua community.
Promuovi i tuoi contenuti su altri canali:
Se hai partecipato a un’intervista o sei in tour promozionale, raccontalo al tuo pubblico. Condividi le tue esperienze!
Accesso anticipato o anteprime:
La community di BookTok adora le anticipazioni. Pensa a condividere estratti esclusivi o brevi sessioni di lettura per creare attesa attorno al tuo prossimo libro.
Condividi la tua esperienza:
Pensa al miglior consiglio che hai ricevuto o imparato e diffondi quella conoscenza. Immagina di rivolgerti al tuo io passato. È un ottimo modo per trasmettere un messaggio sincero e coinvolgente.
Lanciare il proprio libro
Consigli utili per il lancio di ogni cosa (guardo te Cristian e la tua mussssica) , non solo di un libro
- Parla della trama del libro, delle mood board, delle anteprime, delle rivelazioni di copertina, ecc.
- Identifica i creator di BookTok più adatti a ricevere copie in anteprima
- Contatta i creator e agenzie di talenti, oppure chiedi al tuo editore se dispone di un programma per creator
- Valuta l’idea di creare un’esperienza di unboxing esclusiva per incentivare la creazione di contenuti
TikTok Academy
Come consiglio generale consiglio, a chi vuole fare dei video, di dare un occhio al TikTok Publisher Hub / TikTok Academy che da tanti spunti interessanti.
Conclusioni
Guardando al rapido avanzamento tecnologico cinese, emerge con chiarezza un quadro a due facce. Da un lato, la spinta verso infrastrutture orbitanti e supercomputer spaziali apre scenari che fino a poco tempo fa appartenevano solo alla fantascienza. Dall’altro, la stessa crescita accelera la corsa globale all’AI e alla sovranità digitale, esponendo il pianeta a nuove sfide geopolitiche, ambientali e di governance.
In questo contesto:
- È fondamentale mantenere un approccio critico: le fonti ufficiali possono nascondere ombre dietro ai numeri brillanti e alle dichiarazioni di apertura, da entrambe le parti della muraglia.
- La cooperazione internazionale sarebbe la chiave per prevenire un’inutile «AI arms race» nello spazio e tutelare le libertà civili e l’ambiente. Uso il condizionale perché la direzione è un altra.
Mi piacerebbe sapere cosa ne pensi: quali di questi progetti ti sembra più promettente, e quali invece ti inquietano di più? Rispondi pure con un commento o via mail—la discussione è appena iniziata.
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